Base dei Vendicatori

 

Una mano che potrebbe piegare il titanio accarezza lentamente la teca di cristallo, mentre l’altra è appoggiata sul petto come per calmare il battito del cuore, o trattenere un sospiro.

Non è una mano di carne e sangue, ma di leghe metalliche e cavi elettrici. E quello che le fa male non è un cuore, ma un generatore termoelettrico a radioisotopi.

Niente di tutto questo impedisce a Jocasta di provare qualcosa alla vista del corpo senza vita di Janet Van Dyne, alias Wasp, alias la donna su cui sono stati basati i suoi schemi mentali.

Si trova nei sotterranei della Base, uno dei luoghi più protetti e riservati dell’intero pianeta. La stanza è illuminata dal debole bagliore emesso dalla camera di stasi in cui si trova Wasp...una sorta di crisalide di cristallo, azoto liquido e sistemi di monitoraggio vitale.

Non è passato molto tempo da quando Wasp ha sacrificato la propria vita per sconfiggere una minaccia cosmica. Ha salvato l’universo e sparso la propria mente ai quattro angoli del cosmo, forse per sempre. Contro ogni logica, Jocasta non aveva mai considerato che sarebbe morta prima della sua disattivazione.

-So cosa stai passando. Si chiama “Etalgos” – dice una voce femminile alle sue spalle.                  

Jocasta si volta di scatto, pronta a lanciare scariche di energia contro l’intruso. Ma si ferma subito alla vista di Sersi, sua compagnia di squadra.

-“Il dolore di sopravvivere alla perdita di un mortale amato” – annuisce Jocasta.

-Come fai a...

-Ho un dizionario Inglese-Eterno antico in memoria. Come...come si supera questa fase?

-È semplice – risponde Sersi sorridendo, trasmutando parte dell’aria in un fiore cha posa ai piedi dell’unità di animazione sospesa – Non dimenticando mai. Perché non andiamo di sopra? Iron Man e la Visione hanno deciso di iniziare una bella festa in onore di Wasp.

-Vuoi dire la riunione dei Vendicatori.

-Sì, lui crede ancora che si tratti di questo – sorride l’Eterna, trascinando Jocasta fuori dalla stanza.

 

Un negozio di elettrodomestici a New York

 

Un piccolo gruppo di curiosi sta guardando le immagini che passano sui nuovi televisori in vendita. Ovviamente nessuno di loro ha intenzione di spendere un centesimo per comprarli; stanno semplicemente approfittando dell’occasione.

Sullo schermo scorrono le immagini della conferenza stampa tenuta di fronte alla Base dei Vendicatori; il volto inespressivo di Visione sta parlando di come il gruppo abbia di nuovo salvato l’universo, del fatto che Wasp si trovi attualmente in coma e sia tenuta sotto stretta sorveglianza alla Base, ed esprime il proprio profondo rammarico per il brutale attacco subito da un certo Bill Foster. Le voci si sovrappongono in un mormorio confuso in quel miscuglio di insensatezza tipico delle folle disordinate e dei dibattiti politici.

-Ma quel tizio non l’avevano arrestato per non so cosa?

-Non sapevo che la rossa fosse incinta!

-Preferivo il vecchio Capitan America.

-Chi è questo Phil che hanno pestato?

-Vogliamo mangiargli il cervello.

-Ma non c’era la partita a quest’ora?

In qualsiasi altro luogo del pianeta, la presenza di una donna in costume nero con denti aguzzi capaci di masticare un paracarro da cui sgocciola copiosamente della saliva verde avrebbe suscitato il panico nella folla. Questa è New York City, e tre persone stanno già fotografando la nuova Venom con i propri cellulari.

Venom afferra uno degli aspiranti cronisti, avvicinandolo al proprio volto alieno e ringhiando:

-Vogliamo i Vendicatori. Dove possiamo andare per ucciderli tutti?

-Ehm...sulla quinta strada?

-Lo stai chiedendo a noi? – risponde Venom, stritolando il cellulare tra i denti.

-No...no, sono sicuro.

-Molto gentile – risponde la donna, mentre il suo costume alieno ricopre di bava il povero passante. Lancia una ragnatela e scompare rapidamente tra gli edifici della città.

Nel frattempo, il Daily Bugle ha già ricevuto una soffiata sulla minaccia di Venom di attaccare i Vendicatori. E tre soffiate sulla minaccia dell’Uomo Ragno che intende attaccare i Vendicatori con il suo vecchio costume.

 

 

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#70

La costante umana
di Carlo Monni e Fabio Furlanetto

 

 

Base dei Vendicatori

 

Poche volte nel corso della storia di questo supergruppo si è vista una simile riunione di eroi. Sono presenti tutti coloro che sono e sono stati Vendicatori quale che sia il luogo di residenza, ad eccezione di coloro che sono morti, oppure sono irraggiungibili perché dispersi nello spazio profondo,[1] impegnati a risolvere una crisi di proporzioni galattiche[2] o ultraterrene,[3] dispersi nel tempo e nello spazio,[4] oppure non hanno potuto rispondere alla chiamata perché impegnati in urgenti questioni personali[5] (o molto più banalmente perché non hanno voluto rispondere[6])

Edwin Jarvis ed il suo solerte staff sono molto impegnati a rispondere ai bisogni di tutti questi ospiti, ma ciò non gli impedisce di gettare gli occhi su una figura che conosce da molti anni, un uomo di cui ha testimoniato direttamente splendori e miserie, caduta e rinascita, ma di cui, anche nelle ore più buie, non ha mai perso la stima: Henry Pym, l’uomo attualmente conosciuto come Calabrone, che osserva in disparte coloro che sono convenuti in questo luogo.

-Non dovrebbe stare da solo, Padron Pym.- gli si rivolge con voce calma il fedele maggiordomo.

-Sono sempre stato solo da che posso ricordare, Jarvis.- replica Calabrone –Quando morì la mia prima moglie la vita mi sembrò finita, persi la voglia di vivere e finii per un po’ in una clinica psichiatrica, il che, credo, non sia più una sorpresa per nessuno, ormai… ma per Janet… per lei non sento nulla e la cosa mi fa paura.

-Non credo che dovrebbe. Penso che dentro di se lei sappia che questa cosa è solo temporanea e che un giorno miss Van Dyne tornerà tra noi, per questo si sente così.

-Mi chiedo perché tu perda tempo con me Jarvis.

-Lei è un uomo buono. Non lasci che nulla la convinca del contrario e continui a vivere la sua vita.

Hank abbozza un sorriso.

-Ci proverò. Sai Jarvis, forse avresti dovuto fare lo psicologo, invece del maggiordomo.

-A volte, signore, credo di non aver fatto altro negli ultimi 10 anni. Ora, mi perdoni, ma credo che sia richiesta la sua presenza.

Il maggiordomo si allontana e Calabrone si dirige verso la grande tavola rotonda, sulla quale è stata incisa una A la cui punta indica il seggio del presidente ed è proprio lì che prende posto, mentre tutti gli altri si avvicinano per sedersi (ed è una fortuna che il previdente Jarvis abbia tempestivamente predisposto abbastanza sedie per tutti, anche se alcuni preferiscono, per vari motivi, rimanere in piedi). Dal suo posto di osservazione, con Visone alla sua destra ed Iron Man alla sua sinistra, Henry Pym lascia che il suo sguardo si posi brevemente su tutti loro.

Jocasta e Sersi sono le ultime arrivate. Machine Man allunga un braccio telescopico per muovere la sedia di Jocasta, nonostante si trovi dall’altra parte del tavolo. Iron Man ha appena concluso una telefonata di lavoro. Capitan America ed Occhio di Falco sono di ritorno da una sessione d’allenamento. Photon è apparsa con un lampo di luce pochi secondi prima.

L’Uomo Sabbia lascia perdere la sfida a braccio di ferro con Thunderstrike, mentre Songbird ed il Fante di Cuori sembrano così assorti nei propri pensieri da non accorgersi quasi dell’annuncio di Visione. Polaris interrompe un discorso con Starfox, mentre Greer Nelson, colei che un tempo era Tigra, si tiene in disparte, indecisa se partecipare o meno al meeting.

Quanto a lui, vorrebbe davvero essere da un’altra parte, ma Henry Pym sa di non avere scelta e finalmente parla:

-Non sono molto bravo coi discorsi, quindi sarò breve. Avrei preferito che fosse Iron Man a parlare al posto mio, ma lui si è rifiutato e Visione gli ha dato manforte citando qualche oscuro paragrafo del regolamento. Beh, per farla breve, mi limiterò a citare quel che disse una volta l’originale Capitan America:[7] non esistono due categorie di Vendicatori, ma un solo ed unico gruppo, non importa dover risiediamo.  Certo, ogni sezione avrà un certo numero di membri stabili ed un proprio leader operativo, ma chiunque sia mai stato un Vendicatore potrà essere chiamato, a meno che non decida altrimenti, ad agire per il bene comune. Abbiamo passato un periodo difficile e sono state messe in discussione sia le nostre motivazioni che la nostra stessa esistenza e spesso con fondate ragioni. La tempesta non è ancora passata, ma noi resisteremo, perché siamo Vendicatori.

-Che diavolo di discorso.- commenta Occhio di Falco –Per fortuna dicevi di non essere un oratore. Il vecchio Steve sarebbe fiero di te. Senza offesa, ovviamente, ragazzo.

Capitan America, a cui era diretta quest’ultima osservazione, si limita a sorridere e fare un cenno col capo.

-Ti ringrazio Clint..- dice ancora Calabrone –Ora credo di aver detto tutto quello che avevo da dire e se non ci sono obiezioni passerei la parola a Visione, quale Presidente ad Interim della Sezione Est.- Così dicendo Calabrone passa il martelletto al sintezoide.

 -Grazie Calabrone. Il primo punto all’ordine del giorno è l’elezione del nuovo Presidente.

-Non abbiamo cose un po’ più importanti da fare? – sbuffa Occhio di Falco.

-Sezione uno, paragrafo quattro comma due dello Statuto dei Vendicatori: nell’eventualità di assenza, incapacità o dimissione del Presidente in carica, un capo ad interim deve essere scelto dai due terzi dei membri attivi del gruppo; in questo caso 9,3 voti. Voto per me stesso in qualità di...

-Quindi posso dare 0,3 voti a qualcuno e 0,7 a qualcun altro? – chiede Occhio di Falco.

-Clint, per favore...

-Scusate…- dice una voce improvvisa -… ma credo che dovrete rivedere il quorum, io intendo votare e con la mia presenza sono necessari dieci voti, se non sbaglio.

A parlare è stato Falcon.

-Scusate ancora il ritardo…- dice -… ma sono stato trattenuto ad Albany più del previsto a causa di una votazione improvvisa.

-La dura vita di un rappresentante del popolo, specie sotto elezioni, giusto?- commenta Occhio di Falco.

-Sei sempre gentile, Occhio di Falco.-

-Ehi, calma, lo sai che voterei per te se risiedessi ad Harlem.

-Potremmo tornare all’argomento della riunione, per favore?

-Senza offesa, Viz, ma credo che il tuo stile sia un po’ troppo...impersonale. Se a T… se a Testa di Ferro è tornata la voglia di lavorare, sarebbe un buon capo.

<<Apprezzo la fiducia, ma almeno per il momento: non avrei proprio il tempo per essere a capo dei Vendicatori. Proporrei proprio te come capo, Clint...>> Iron Man si blocca di colpo, poi aggiunge <<Scusa, volevo dire Occhio di Falco. Anche se tutti, al contrario di quel che riguarda me, conosciamo la tua vera identità, sono convinto che se usiamo i nomi in codice in privato sarà più difficile lasciarsi scappare degli indizi in pubblico.>>

-Hmm. Sai, non è una cattiva idea; potrei mettere una tassa su tutte le volte in cui usiamo i nostri veri nomi.

-Sarebbe sempre necessaria la maggioranza dei due terzi – gli ricorda Visione – Anche se lo Statuto non parla delle proposte che vorrebbero essere spiritose.

-Vedi, ho già trovato una falla del sistema! No, seriamente...essere il capo mi manca un po’, e credo farei un buon lavoro. Accetto la candidatura e voto per me stesso.

-Anche io credo che faresti un ottimo lavoro – sorride Songbird.

-Visione – risponde laconico Machine Man.

-Guastafeste...

-Io avrei votato per Iron Man, ma se ha bisogno di altro tempo per riprendersi...Visione – vota Jocasta.

-Occhio di Falco...voglio dire, dovremmo votare chi ha più esperienza giusto? – chiede Thunderstrike.

Silenzio. Un colpo di tosse dell’Uomo Sabbia, prima che voti:

-Visione.

-Visione – decide Capitan America.

-Visione – decide il Fante di Cuori.

-Visione – decide Photon.

-Visione – decide Wonder Man

-Visione – decide Scarlet.

-Visione – Sersi.

-Occhio di Falco.- è la decisione di Falcon.

-Grazie, ‘Strike e Falcon. Che ne dici di fare il mio vice, Viz?

-Sarebbe illogico, Clint. Con effetto immediato, assumo la presidenza ad interim dei Vendicatori...in attesa del recupero di Wasp. Qual è il suo stato attuale, Sersi?

-Ho messo il suo corpo in stato di animazione sospesa; le macchine di Iron Man non sono veramente necessarie, ma saranno una buona precauzione – risponde l’Eterna.

-Siamo sicuri che sia stata una buona idea? Non c’è modo di sapere se o come la sua mente possa essere curata – obietta Capitan America.

-Abbiamo eseguito le sue volontà – risponde Machine Man.

-Cos’è, una clausola del testamento? “Voglio essere rianimata nel caso in cui la mia mente si perda nell’universo”?- è il commento di Occhio di Falco.

-In effetti, mi piacerebbe molto saperlo.- è la replica di Capitan America.

-Si chiama “accanimento metafisico”. Posso consigliarle alcuni testi estremamente affascinanti sull’argomento, Capitano.

<<Potrebbe non essere troppo tardi per Janet, nonostante quello che ci hanno detto quegli esseri cosmici.>> interviene Iron Man <<Si tratta solo di recuperare le sue energie mentali; Reed ha inventato un congegno per reinserirle nella corteccia cerebrale.>>

-C’è qualcosa per cui Richards non ha un aggeggio? – alza gli occhi l’Uomo Sabbia.

<<In effetti, l’ha inventato mentre stavamo parlando...>>

-Faremo il possibile per aiutare Wasp a tornare in vita...così come sarà necessario seguire la degenza di Deathlok.- interviene Visione - Ho rivisto la nostra politica di assistenza sanitaria e l’ho trovata molto limitata nei casi di ristrutturazione neurale e riparazioni cibernetiche; ne discuteremo alla prossima riunione. Nel frattempo, ritengo necessario passare in rassegna gli eventi super-umani che si sono svolti durante la nostra battaglia contro gli Z’nox e lo scontro con Oort. Innanzitutto, ritengo di primaria importanza chiarire la nostra posizione rispetto alla Guardia dell’Infinito e ai Protettori dell’Universo; gli attriti tra le nostre tre organizzazioni hanno influito gravemente sulla nostra capacità di operare nello spazio profondo.

-Ho cercato di contattare Makkari, ma nessun Eterno lo vede da mesi...anche le notizie su Quasar sono decisamente scarse – informa Sersi.

<<Quel ragazzo sta iniziando a preoccuparmi seriamente.>> interviene Iron Man <<Due dei nostri membri dalla maggiore esperienza spaziale, Quasar e Capitan Marvel, sembrano semplicemente spariti. Ho rivisto i file dei Vendicatori della Costa Ovest e, secondo Starfox, c’è un bel po’ di movimento sia nella galassia Skrull che in quella Kree...secondo le sue fonti, sta succedendo qualcosa di grosso. E noi dovremmo fare qualcosa.

-Anche Thor non si fa sentire da un pezzo...immagino che siamo stati così tanto occupati, ultimamente, da trascurare un bel po’ di cose – nota Thunderstrike.

<<Quello che non mi piace assolutamente è che Warlock, Quasar, Thor e chissà chi altro si mettano a parlare per conto della Terra senza il nostro permesso>> insiste Iron Man.

-E perché dovrebbero averlo? Neanche noi siamo “autorizzati” a parlare per il mondo intero – obietta Capitan America.

<<Visto che sono sempre i Vendicatori a dover mettere a posto i loro disastri, sì, direi che in un certo senso siamo più che autorizzati.>>

-Sembra quasi che tu non sia più convinto di poterti fidare di loro – nota Scarlet.

-L’Ordine ha cambiato tutto – nota il Fante di Cuori. E’ un’osservazione rapida, ma che gli altri notano subito. I loro sguardi incuriositi lo costringono ad elaborare il concetto:

-Mi sembra ovvio, no? Ci hanno visti come dei “conquistatori del mondo” ed hanno deciso di fare le cose a modo proprio. Avete visto gli altri prima dell’assalto ad Oort, no? Non mi sembrava gli piacesse molto dover lavorare con noi.

-Siamo qui per fare il nostro dovere, non per piacere agli altri super-esseri – sentenzia Visione – Ciononostante, la collaborazione tra eroi è tra i motivi per cui esistono i Vendicatori. Non possiamo permetterci di ignorare gli altri gruppi, dai Fantastici Quattro ai numerosi gruppi che sono emersi dopo l’invasione marziana.

-Ah, ultimamente quei lavativi lasciano tutto il lavoro a noi – scherza Occhio di Falco.

-Ritengo importante passare in rassegna tutte le maggiori minacce ancora in libertà. Ho preparato una lista completa: dalla crescente influenza della Villains LTD alle voci di un’alleanza tra i maggiori super-criminali, dai giochi di potere del Teschio Rosso alle mire espansionistiche del Dottor Destino, dagli indizi di un possibile ritorno di Set al misterioso attacco di cui è stato vittima Bill Foster...

Il sintezoide si ferma quando Scarlet alza la mano.

-Ah, Visione, mi dispiace interromperti ma in effetti ci sarebbe una...situazione urgente che vorrei portare all’attenzione del gruppo.

-Ho già elencato le minacce in ordine di importanza e pericolosità, Wanda.

-D’accordo, ma non credo di poter aspettare: mi si sono appena rotte le acque.

 

Fifth Avenue, New York

 

Venom atterra sul tetto di uno dei palazzi vicini alla Base dei Vendicatori, riprendendo fiato. Il simbionte alieno si nutre di adrenalina, ma il corpo umano che sta utilizzando come ospite comincia ad essere stanco.

In questo caso, il termine “simbionte” è sbagliato. Quando l’alieno era legato ad Eddie Brock, ed entrambi potevano beneficiare della propria unione, poteva essere appropriato. Due esseri viventi uniti in nome di una causa comune. Adesso, l’alieno è tornato istintivamente a comportarsi come il resto della propria razza: come un parassita.

Non cerca di stabilire un contatto con l’ospite. Non cerca di aiutarlo a realizzare i propri desideri. Si è solo aggrappato al suo corpo, stimolando i centri del suo cervello che regolano l’aggressività e si sta nutrendo costantemente di adrenalina. Non ha bisogno di un piano, o di uno scopo: la continua assunzione di adrenalina è l’unico scopo.

E’ questo il problema. Nel suo habitat naturale, l’alieno non ha bisogno di una simbiosi: deve solo nutrirsi di adrenalina. Solo che, dopo essersi legato ad un uomo dalle capacità sovrumane e ad uomo con un odio sovrumano, l’alieno è assuefatto a livelli di adrenalina insostenibili per una persona normale.

All’improvviso, Venom cade a terra urlando di dolore. La pelle dell’alieno si stacca lentamente dall’ospite, mentre una frequenza ultrasonica produce l’equivalente di mille aghi bollenti.

Il legame è troppo profondo perché l’alieno possa separarsi del tutto. Ma per pochi secondi, Talia Kruma è finalmente libera.

E’ allo stremo delle forze, senza l’alieno: anche solo trascinarsi è uno sforzo titanico, ed il dolore dell’urlo sonico si sta trasmettendo anche a lei.

Non ha abbastanza energia per alzarsi in piedi, ma può avvicinarsi all’unico altro essere umano presente su quel tetto. La vista si annebbia, la testa si fa sempre più leggera...ma finalmente afferra la gamba dell’uomo che è arrivato per salvarla.

-Ti prego, toglimi questa cosa...oppure uccidimi... – implora con un filo di voce.

-Spiacente, ma dobbiamo lasciargli qualcosa da mangiare – risponde l’uomo, le cui parole sembrano un continuo eco.

Talia perde i sensi, mentre l’alieno tenta un ultimo attacco...prima di essere colpito da un’altra onda ultrasonica, sufficiente a fargli perdere consistenza.

L’alieno e l’ospite vengono trattenuti all’interno di una rete di suono solido, prima che Klaw mandi un segnale di missione compiuta.

 

Base dei Vendicatori

 

Ammettiamolo: i Vendicatori sono nel panico. Uomini e donne che hanno affrontato con successo le minacce più disparate, che sono sopravvissuti ed hanno trionfato su minacce cosmiche ed aspiranti conquistatori del mondo, che hanno davvero visto cose che la maggioranza degli esseri umani non riescono nemmeno ad immaginare, non sanno come comportarsi di fronte ad una donna incinta che sta per partorire. A quanto pare il bambino di Wanda non ha avuto un gran tempismo nello scegliere il momento della sua nascita

-Per amor del cielo, Wanda!- esclama Wonder Man –Ma non doveva mancare ancora una settimana.

-Non ci posso far niente, Simon.- replica Scarlet, mentre si sforza di controllare le contrazioni –Lui ha deciso di nascere adesso.

-Magnifico. Ora, se solo fossi stato più attento ai corsi di preparazione al parto. C’è per caso qualcuno qui che potrebbe darci una mano?

Un silenzio raggelante è l’immediata risposta.

-Non guardate me.- dice Calabrone –Io sono un biochimico.

Julia Carpenter, alias Aracne, scuote la testa:

-Io ho una figlia, ma non credo di…

-Ehi Tony…-sussurra Occhio di Falco –Ma tu non avevi fatto nascere uno dei tuoi figli, qualche anno fa?-

<<Chiamami Iron Man, in pubblico o hai già dimenticato che non tutti qui conoscono la mia identità segreta? Comunque è vero, ho aiutato a far nascere il piccolo Andy, ma dimentichi che all’epoca ero un alcolizzato e che la madre è morta. Non credo che sarebbe saggio farmi avanti. Piuttosto fammi chiamare lo Stark Hospital. Quello di cui abbiamo bisogno adesso è un dottore…. Maledizione il Dottor Kincaid è in sala operatoria per Bill Foster. Ora cercano un altro medico>>

-Io provo a chiamare il Dottor Strange.- dice Clint Barton.– Sempre che non sia in qualche dimensione aliena.

In un certo senso è proprio così, come chiarisce il fedele Wong:

-Spiacente, ma al momento il dottore sta seguendo la gravidanza di un’altra supereroina.[8]

-Ci mancava anche questo. Perché deve sempre capitare tutto in una volta? Ora dove lo troviamo un dottore alla svelta?

-Eccolo già qui.- Quicksilver è appena entrato di corsa portando in braccio una donna in camice bianco –Mentre voi perdevate tempo io sono corso a prendere la dottoressa Foster. Ci ho messo meno di un minuto tra andare e tornare.

<<Una volta tanto, Pietro, hai avuto una buona idea >>- commenta War Machine.

Jane Foster-Kincaid si china su Wanda e la esamina rapidamente.

-Non c’è dubbio, il bambino sta proprio per nascere.- è il suo verdetto –Non c’è tempo per tornare in ospedale. Dovremo farla partorire qui, Miss Maximoff.

-Faccia quel che deve, dottoressa, io sono pronta.

-Mi servirà un po’ di assistenza, però.-

-Ho già pensato anche a questo.- replica Pietro.

In un lampo di luce ecco comparire dal nulla tre figure: Lockjaw, il cane degli Inumani, Crystal e la sorprendente figura di una mucca antropomorfa con le spalle coperte da uno scialle rosso.

-Dottoressa Foster, le presento Bova.

 

Howard A. Stark Memorial Hospital

 

Il dottor Keith Kincaid esce dalla sala operatoria. Ha l’aria stanca e dall’espressione del suo volto coloro che si trovano in sala d’aspetto capiscono di non potersi aspettare nulla di molto buono. Le due donne non potrebbero essere più diverse fisicamente: Kayla Ballantine, bianca e dai lunghi capelli biondi e Celia Jackson, nera, capelli corti ed un fisico da modella.

-Dottore...- comincia Kayla.

-Abbiamo fatto tutto quello che potevamo per Mr. Foster…- inizia Kincaid –Ha subito parecchi danni: abbiamo dovuto asportagli la milza, un polmone è stato perforato dalle costole rotte, ha subito varie fratture composte e c’è il serio rischio di danni cerebrali.-

-Ma… vivrà?- chiede Celia.

-Ancora è troppo presto per dirlo con sicurezza, le prossime 24 ore saranno decisive.

Mio Dio, pensa Kayla, perché doveva succedere tutto questo? Bill picchiato quasi a morte da Venom, Talia Kruma e Dale West scomparsi. Ma che fine hanno fatto anche loro?

Kayla non immagina nemmeno che Talia Kruma è l’attuale ospite di Venom e se lo sapesse sarebbe ancor più perplessa dell’attacco conoscendo i sentimenti che legano i suoi attuali datori di lavoro.

Per quanto riguarda Dale West, il suo destino non la renderebbe meno perplessa.

 

Base dei Vendicatori

 

In questo edificio si sono combattute battaglie epiche. Si sono decisi i destini di nazioni, pianeti, galassie. Gli uomini, le donne e gli esseri artificiali che hanno avuto l’onore di essere chiamati Vendicatori e che si trovano oggi riuniti in questo ampio salone sono sempre stati pronti a rispondere con nervi saldi a qualsiasi evenienza.

Oggi sono sottoposti ad una delle prove più dure: aspettare, senza poter intervenire.

Visione è in disparte, a guardare fuori dalla finestra. I suoi circuiti si concentrano sul chiacchiericcio attorno a lui, riportando le conversazioni di amici e compagni di squadra. L’androide si immerge nell’umanità che lo circonda, pur restando in disparte, senza lasciare che nulla lo tocchi personalmente.

Wonder Man sembra felice, anche se Visione può avvertire a pelle il suo nervosismo. Thunderstrike ed Ercole stanno cercando di rallegrarlo, con racconti di passate lunghe attese per il parto della moglie di Eric Masterson e possenti pacche sulle spalle del semidio, di cui Visione può avvertire i microscopici riverberi nelle proprie ossa anche a metri di distanza.

Lo stesso androide si pone dei dubbi sulla gravidanza di Scarlet. Ascolta Iron Man esprimere dubbi simili a Machine Man, che si limita ad annuire ed analizzare. I poteri di Wanda sono aumentati enormemente dall’inizio della gravidanza, esiste forse un legame? Come può un essere di pura energia ionica come Wonder Man concepire un figlio umano?

Machine Man sembra affascinato dalla definizione su cosa sia un essere umano, e la conversazione prende una piega che Visione inizia ad escludere dai propri circuiti logici: è un percorso che ha già analizzato milioni di volte e su cui non vuole tornare.

Visione ancora non sa spiegarsi Machine Man. Così simile a lui, altrettanto indagatore sulla propria natura artificiale, eppure più entusiasta nel cercare di imitare un uomo. Forse i suoi amici hanno sempre avuto ragione, forse Visione è sempre stato troppo cupo e riflessivo per il proprio bene. Anche Wanda a volte...no. Meglio non aprire vecchi files.

Occhio di Falco sta raccontando a Capitan America e all’Uomo Sabbia come erano i vecchi tempi, quando lui e Scarlet e Quicksilver salvavano la vita al vecchio Capitano almeno una volta alla settimana. Nessuno dei due sembra particolarmente divertito dalle sue esagerazioni; l’androide invia a se stesso un promemoria per ricordarsi di aggiornare Clint sulle vecchie missioni.

Sersi sta parlando di quanto sia rara la nascita di un bambino tra gli Eterni, mentre Songbird e Jocasta ascoltano interessate. Songbird sembra turbata dalla prospettiva di dover vivere per sempre e di non poter avere figli con un umano a meno che non sia disposta ad accettare di sopravvivere ai propri pronipoti. L’interesse di Jocasta è da archiviare per studi successivi; se la sua relazione con Machine Man è così seria, potrebbe essere tentata dall’idea di costruire una propria prole.

L’espressione sul volto di Visione potrebbe essere considerata triste da un essere umano. La maledizione che Ultron ha impresso nella sua mente ed in quella della sua sorellastra/matrigna Jocasta è sempre in agguato; copie imperfette di una forma di vita imperfetta, costruite da una folle macchina di odio e distruzione.

Il Fante di Cuori si avvicina, con un mezzo sorriso amareggiato.

-Visione...hai mai la sensazione che tutti tranne te sappiano cosa devono fare, mentre tu continui a farti trascinare dagli eventi?

-Temo di no, Fante di Cuori. Le sensazioni non fanno parte della mia capacità sensoriale.

-Sembra che tutti abbiano trovato un modo di reagire a tutta questa attesa tranne me.

-L’unica strategia logica è attendere, Fante di Cuori.

-Sicuro di non voler parlare? Hai un’espressione un po’...non lo so, triste.

-I servomotori della mia scatola cranica sono in posizione stazionaria. Questa è sempre la mia espressione.

-Hm...sì, okay. Ti consiglio di lavorarci un po’ su, o spaventerai a morte il bambino.

-Un consiglio interessante, Fante di Cuori. Eseguirò i test necessari.

Il Fante di Cuori sorride forzatamente, per poi allontanarsi in cerca di un Vendicatore con più spirito di compagnia. Visione resta in disparte; sa che ognuno dei presenti potrebbe aiutarlo a comprendere cosa sta avvertendo, ma sa anche che sarebbero destinati al fallimento.

Ed improvvisamente, senza che ce ne sia un motivo, avverte la mancanza di Wasp. Inizia un rapido check-up delle funzioni cognitive e, per precauzione, chiude i dotti di lacrimazione.

Forse dovrebbe prendere in considerazione la possibilità di rimuoverli.

 

In un’altra parte della base, Quicksilver sta aspettando impaziente. O almeno, è quello che gli altri Vendicatori immaginano: l’unica cosa che riescono a vedere è una macchia azzurra indistinta che si muove rapidamente tra i corridoi.

Quando prova ad entrare nel salone principale, dove gli altri stanno aspettando, Photon appare davanti a lui in un lampo di luce. Letteralmente, dato il suo potere di trasformarsi in qualsiasi forma di energia.

-Dove credi di andare? – chiede la donna al velocista.

-Mia sorella sta per partorire, ho il diritto di essere messo al corrente della sua situazione...

-Pietro, Bova ti ha chiesto di uscire da quaranta secondi. Dubito sia successo molto da allora.

-Tu non capisci, Photon: Wanda ha bisogno di avere me al suo fianco. Mi fido di Bova, ma non posso lasciare che lei resti sola in balia di...

-Umani? – chiede la donna con più di una punta di stizza.

-Stavo per dire “sconosciuti”. Ora fatti da parte e lascia che torni...

-Ad incendiare un altro dei tappeti di mister Stark continuando a camminare avanti e indietro? No, non penso proprio.

-Puoi essere veloce quanto la luce, donna, ma se mia sorella ha bisogno di conforto...

-Senti, Wanda ha chiesto di restare sola un attimo con Bova e la dottoressa Foster. Capisco la tua preoccupazione, ma tua sorella è una donna adulta e questo per lei è un momento importante...lasciala respirare, d’accordo?

Quicksilver incrocia le braccia e sbuffa, pensando a quanto si debbano essere abbassati gli standard dei Vendicatori in questi ultimi tempi.

-Aspetterò altri cinque minuti. Ma solo perché non voglio farti fare una brutta figura con i tuoi compagni di squadra.

-Sai, ha una personalità ancora più affascinante di quanto mi avevano raccontato – risponde Photon in tono sarcastico.

-Quattro minuti – aggiunge Quicksilver, prima di dare le spalle alla Vendicatrice e a continuare la propria impaziente camminata.

Dentro di sé, però, si chiede se Wanda ed Occhio di Falco non abbiano fatto una scelta migliore della sua, decidendo di restare con i Vendicatori.

 

Crystal apre lentamente una delle porte; Quicksilver  le passa alle spalle approfittando dello spiraglio da cui poter finalmente entrare nella stanza dove si trova Wanda.

L’Inumana sospira, mentre gli eroi più potenti della Terra trattengono in fiato in attesa di ciò che sta per dire.

-La dottoressa Foster voleva farvi sapere che il travaglio non è ancora cominciato, ma che manca poco tempo. Non ci sono letture anomale di nessun tipo, e non prevede nessuna particolare complicazione...

I numerosi sospiri di sollievo sono facilmente zittiti dalle rumorose manifestazioni di gioia. Crystal usa il proprio potere inumano per sollevare una folata di vento che attiri l’attenzione dei presenti, per poi chiedere a voce un po’ più alta di prima:

-Mi ha anche chiesto se potete almeno provare a fare un po’ di silenzio. C’è una possibilità che Wanda non riesca a controllare il proprio potere di alterazione di probabilità durante le doglie, ma Bova crede di poterla aiutare a concentrarsi. Presto ci sarà il tempo di festeggiare, ma per ora cercate di non fare troppo rumore.

Appena l’Inumana ha finito la frase, il suono di qualcosa che si infrange raggiunge i Vendicatori. Seguito dal suono di qualcosa che rimbalza ripetutamente tra un muro e l’altro, incurante degli inestimabili vasi cinesi e dei ricchissimi cimeli della famiglia Stark.

Poi, improvvisamente, una massa di materia blu emerge dalla porta d’ingresso. Rimbalza sulla testa di Iron Man, afferra il lampadario per darsi una spinta ed atterra proprio davanti a Wonder Man.

L’uomo ionico indietreggia, aspettandosi un attacco. La Bestia si ricompone immediatamente, creando un curioso contrato tra l’elegante abito scuro e la testa dai tratti decisamente felini.

Hank McCoy allarga le braccia, la pelliccia blu contenuta a malapena dall’abito come la sua felicità per il ritorno ad una delle sue molte case fatica a restare all’interno della compostezza accademica di uno dei più brillanti scienziati del pianeta.

-Per citare il bardo immortale, “Quegli amici che hai e la cui amicizia hai messo alla prova, aggrappali alla tua anima con uncini d'acciaio”; Amleto, atto primo, scena terza.

-E’ bello rivederti, Hank – risponde Wonder Man con un sincero sorriso, stringendo la mano all’amico mutante.

-Mi aspettavo un’accoglienza un po’ più calorosa, Wondy.

-Ed io mi aspettavo che mi saltassi in faccia per stamparmi un bacio alla Bugs Bunny...

-Tengo molto al mio ruolo professionale di questi tempi, Simon...anche se non disdegno interpretare la parte del giullare, in momenti felici come questo.

-Sì, la tua entrata è stata molto “professionale”...non potevi arrivare dalla porta d’ingresso come tutti, Hank?

-E sprecare un’appariscente entrata di scena?

-Credevo avessi detto di non poter lasciare Genosha – ricorda Capitan America.

-Mio capitano, non potevo lasciare che i miei doveri di X-Man prendessero il sopravvento sulla mia amicizia con i Vendicatori...specialmente per la nascita del figlio del mio vecchio compagno di bevute. Qualcuno dovrò pur fare qualcosa per calmare il piccolo dallo shock di vedere per la prima volta il suo brutto muso!

-Spero non sia allergico alla tua pelliccia o al tuo senso dell’umorismo – sorride Simon Williams.

<<Un vero peccato che nessun altro X-Man abbia trovato il tempo di una visita; sarebbe stato un buon segnale per la loro immagine pubblica>> ricorda Iron Man.

-Ti sembra il momento migliore per pensare alle pubbliche relazioni? – gli sussurra Photon.

“Deformazione professionale” pensa Tony Stark all’interno dell’armatura.

<<E’ comunque un piacere rivederti, Hank>>

-Testa di Ferro non ha tutti i torti; farò il possibile per organizzare una visita dei miei compagni di squadra, quanto prima. I Vendicatori hanno fatto molto per la pubblica immagine dei mutanti, in passato...

-Questo è ancora da dimostrarsi – si intromette con autorità una voce che getta nel caos la stanza ricolma di eroi.

 

L’uomo in completo scuro entra nella stanza con portamento regale, come un senatore romano con la propria toga. In effetti, i Vendicatori sono abituati a vederlo con un mantello.

I segni dell’età sul suo volto non hanno diminuito la risolutezza nei suoi occhi, che trasmettono una sensazione di potere e controllo ancora di più del fatto che l’ospite sta levitando a dieci centimetri dal suolo.

Come la maggior parte della popolazione mondiale, i Vendicatori conoscono quest’uomo. Molti di loro lo hanno combattuto, ed anche se oggi non indossa il suo caratteristico elmo è immediatamente riconosciuto come...

-Magneto, il signore del magnetismo! Invero la tua viltà non conosce limiti, per attaccare i possenti Vendicatori in questa lieta giornata! – riesce a ringhiare Ercole in un solo fiato, muovendo i primi passi verso il mutante serrando i pugni e pensando alla battaglia.

Wonder Man lo afferra per un braccio, e con estrema fatica riesce ad impedire che il semidio carichi a testa bassa contro l’ospite.

-Ercole, aspetta! Ho chiesto io a Lockjaw di portarlo qui.

Magneto non sembra particolarmente impressionato dalla reazione dei Vendicatori. I raggi repulsori di Iron Man sono puntati su di lui, così come le armi di Jocasta e Machine Man. Photon, il Fante di Cuori e Sersi sono pronti a lanciare scariche energetiche contro di lui. Capitan America ha imbracciato il proprio scudo, Occhio di Falco sta tendendo il proprio arco per rilasciare una salva di frecce esplosive non-metalliche, Thunderstrike stringe con forza la propria mazza incantata pronto a scagliarla con la forza dello stesso Thor.

Magneto li degna appena di uno sguardo.

-Tipico della razza umana; professare compassione e poi rispondere con la forza. Non ho intenzioni ostili, ma qualsiasi attacco personale riceverà una risposta...adeguata.

-Non sarà necessario, signore. Vendicatori: abbassate le armi; Magneto è un capo di stato in visita ufficiale, e non gli sarà fatto alcun male – chiarisce Visione alzando leggermente il volume della propria voce. Con riluttanza, e senza mostrare di esserne molto contenti, i Vendicatori obbediscono.

-Quindi adesso sei tu a capo di questo gruppo, androide? Fortuna allora che Genosha ha già chi la protegge.

-La politica internazionale ed il mio rispetto per i suggerimenti del professor Xavier sono il motivo della mia cortesia, Magnus, non l’approvazione del tuo governo. Nonostante questo, c’è già stata troppa violenza nella vita di tua figlia: almeno per oggi, seppelliamo i vecchi rancori.

La fatidica porta si apre un’altra volta, ed il bizzarro volto della donna-mucca Bova si affaccia timidamente:

-Questo sarebbe un buon momento. Wanda ha chiesto la presenza della propria famiglia...è ora.

L’espressione del volto di Wonder Man è indecifrabile, forse quanto quella di Magneto. Mentre i due super-umani gli passano davanti per entrare nella stanza dove Wanda sta per partorire, Occhio di Falco si avvicina alla Bestia per chiedergli:

-Detto tra me e te, Hank...c’è davvero da fidarsi di quello di quello che sta combinando Magneto a Genosha?

-Penso che sia arrivato il momento di seppellire l’ascia di guerra – annuisce la Bestia.

-Oh, quella la sotterro volentieri. Ma scordati che io resti nella stessa stanza di Magneto senza una buona scorta di frecce.

 

Lo abbiamo già detto prima: questi sono uomini, donne ed esseri artificiali che nella loro vita hanno visto le cose più impensate, esseri ed eventi che avrebbero fatto vacillare la sanità mentale del più stabile fra gli esseri viventi…e sono sopravvissuti per raccontarlo. Eppure, di fronte allo spettacolo che si offre loro rimangono muti ed impressionati. Il volto teso e sofferente di una donna che spinge mentre un medico la incoraggia, la spinta finale e poi il primo vagito di una nuova vita. Una scena vissuta innumerevoli volte da che l’umanità è apparsa sulla Terra, anche se bisogna dire che sono ben poche le occasioni in cui a fare da levatrice è stata una mucca evoluta artificialmente a livello umano. Con delicatezza Bova porge il neonato alla madre.

-È un bel maschietto- dice.

Sul volto di Wanda sono evidenti i segni della recente sofferenza, ma anche una serenità che non si vedeva da tempo. Anni fa aveva già provato la stessa gioia solo per scoprire anni dopo di aver vissuto una sorta di realistica illusione.[9] Stavolta, però, è tutto vero, lo sa: quello che stringe tra le braccia non è un’illusione, non è un pezzo di un’anima demoniaca, è un vero bambino, vivo, sano, vitale…e suo.

Simon si precipita accanto a lei, battuto, ovviamente da Quicksilver, che, però, si scosta per dargli il giusto posto accanto a Wanda. Il suo pensiero corre a non molti anni fa, ad una scena simile, quando lui era il padre ansioso ed orgoglioso. Il suo sguardo si posa su Crystal, che tiene per mano la piccola Luna, e sa che anche lei sta pensando alla stessa cosa. Forse non è ancora troppo tardi per loro, forse…

Il filo dei pensieri di Pietro è spezzato dalla voce decisa di Magneto:

-Avete già pensato al nome da dargli?

Wanda guarda ancora suo figlio ed è come se tra loro corresse una silenziosa comunicazione. Madre e figlio sorridono all’unisono mentre lei dice:

-Ci ho pensato parecchio negli ultimi giorni cercando un nome adatto. Io e Simon abbiamo pensato ai nomi di famiglia, ma sceglierne uno e scartare gli altri non ci sembrava giusto. La nostra è una famiglia, diciamo così, un po’ particolare: ci sono state divergenze anche molto amare in passato…- La mascella di Magneto si irrigidisce, il suo sguardo si volge verso il figlio che ha sempre considerato ribelle e la figlia che ha appena scoperto di avere.[10] Quicksilver sostiene lo sguardo stringendo i pugni e Polaris, invece, guarda ostentatamente verso la finestra. Wanda continua -… ma siamo abbastanza forti da superarle. Questo mi ha fatto pensare ad un uomo che ha sempre avuto il sogno di un mondo in cui non avesse importanza se uno sia umano, mutante, androide… o altro, un mondo in cui tutti i nostri figli potessero crescere in armonia…- Forse è solo un’impressione, ma l’espressione di Magneto si rilassa e sul suo volto compare l’ombra di un sorriso .-… per questo motivo abbiamo deciso di chiamarlo Charles, come Charles Xavier ed anche Magnus e Sanford come i suoi nonni, nella convinzione che l’unione di questi nomi sia un simbolo di speranza per il suo ed il nostro futuro.

-Un bel diavolo di discorso.- commenta a bassa voce Occhio di Falco, che, assieme a tutti gli altri Vendicatori, si è appena unito al gruppetto dei parenti

La stanza cala nel silenzio al lento avvicinarsi di Magneto, il cui sguardo passa continuamente dal sorriso di Wanda a quello del figlio. Si toglie uno dei guanti ed avvicina una mano al nipote.

-Sei nato in un mondo complicato, Charles. Spero che un giorno la tua generazione possa trovare la pace che è stata...

Magneto si ferma. Visione, che finora si era concentrato sul bambino, volge lo sguardo verso il signore del magnetismo. E’ completamente immobile, bloccato tra una parola e l’altra.

Così come i suoi due figli, come Wonder Man e Crystal, come la dottoressa Foster e Bova. Ed il bambino.

-Cosa sta succedendo? – chiede ad alta voce il sintezoide, non aspettandosi una risposta.

-È quello che mi sto chiedendo anch’io – dice una voce eterea alle sue spalle.

Visione si volta. Riconoscerebbe questa persona anche se il suo cervello non fosse uno dei più avanzati computer costruiti sul pianeta, ma non può fare a meno di chiedersi perché si trovi qui.

-Alto Evoluzionario. So che Wanda avrebbe voluto la tua presenza, ma questo non è il modo migliore per presentarsi. Perché hai fermato il tempo?

-Per quanto io ne abbia la possibilità, Visione, non sono il responsabile di questa curiosa pausa. Non mi trovo nemmeno in questa dimensione, al momento...mi sono evoluto ben al di là dei legami affettivi che un tempo mi collegavano a Scarlet, ma il bambino...rappresenta un salto evolutivo degno dei miei studi.

-Non comprendo. Gli strumenti non indicano alcuna anomalia nella sua struttura genetica.

-Il figlio di una strega mutante e di un essere di energia vivente? L’assenza stessa di una qualsiasi anomalia è il paradosso maggiore di questa situazione. Per quale altro motivo l’Osservatore starebbe osservando così da vicino questo evento?

-I miei sensori non rivelano la sua presenza, Evoluzionario.

-Solo perché non sono sufficientemente avanzati. Qualcosa, all’interno di questa stanza, ha congelato il tempo...persino questa mia manifestazione tridimensionale. Solo un essere del rango dello stesso Osservatore potrebbe fare una cosa del genere senza che io me ne accorga; eppure, è impensabile che abbia rotto il proprio giuramento di non-interferenza quando oggi ha persino deciso di non farsi vedere.

-Gli ho chiesto di farmi un piacere – dice il piccolo Charles.

Le sue labbra non si muovono...non è ancora capace di pronunciare delle frasi... ma la comunicazione telepatica proviene dalla sua posizione, mentre si solleva a mezz’aria sottraendosi all’abbraccio della madre.

-Questa è una possibilità che non avevo calcolato. Chi sei, e perché stai comunicando tramite Charles Magnus Williams?

-Io sono Charles Magnus Williams, Visione. Ho ritenuto che la presenza dell’Osservatore avrebbe turbato i miei genitori, così gli ho chiesto di non farsi vedere.

-Straordinario; non avevo anticipato un’evoluzione così rapida – ammira l’Alto Evoluzionario.

-E’ senza precedenti. Come puoi già avere queste capacità mentali, o questi poteri?

-Sono stato pienamente senziente dall’attimo del mio concepimento, Visione. Ed ho avuto queste capacità fin dall’inizio...anche se, fino a pochi minuti fa, il mio corpo era talmente dipendente da quello di mia madre da farvi credere che fossero i suoi poteri ad essere aumentati. Quanto a cosa sono...beh, temo che nessuno di voi due sappia molto di interazioni multidimensionali caotiche?

-Sapevo da tempo che Scarlet è collegata a diverse energie mistico-interdimensionali, ma...

-Le leggi della probabilità sono molto meno prevedibili di quanto tu abbia compreso finora, Evoluzionario: il tuo viaggio è solo cominciato, mentre io sono stato concepito come nesso vivente di tutte le possibilità eventuali.

-Stai dicendo che non sei un essere vivente?

-Certo che lo sono. Ma come nesso, esisto contemporaneamente in una miriade di stati diversi...sentite, è complicato. Il punto è che non è facile per me mantenere questa forma umana ed i miei poteri al tempo stesso; sono troppe cose allo stesso momento, come una trama abbozzata di cui non è ancora stato deciso il finale. Non posso andare oltre in questa forma: è il momento di decidere che cosa devo essere, se trascendere l’umanità o restare un essere finito.

-E per quale motivo hai scelto di comunicare con noi solo in questo momento?

-Ho scelto di comunicare con te, Visione: ho cercato di bloccare anche l’Evoluzionario, ma devo averlo sottovalutato. Ho letto la mente di tutti i Vendicatori, oltre ovviamente a quelle della popolazione di questo sistema solare, per arrivare ad una decisione. Fino all’ultimo pensavo di poter decidere da solo, ma sono arrivato ad un vicolo cieco. Tu, Visione, hai riflettuto più di chiunque altro io conosca sulla scelta di diventare un umano o se restare qualcosa di più...e mia madre si fida ciecamente del tuo giudizio.

-Non esiste nessuna scelta in merito – si intromette l’Evoluzionario – La spinta evolutiva è inevitabile; qualsiasi tentativo di frenarla è superfluo ed autodistruttivo.

-Sono d’accordo, ed appunto per questo ti suggerisco di continuare a vivere come essere umano.

-Visione, di certo non puoi negare come un simile potere sia un passo in avanti rispetto all’esistenza di un primate.

-Invece posso, Evoluzionario, perché ho incontrato numerosi esseri anche più potenti di questo bambino e li ho trovati...carenti. Evolutisi oltre le sfide della vita, tutti hanno perso la giusta prospettiva. Io stesso sono superiore ad un umano in tutto e per tutto, ma senza il desiderio di migliorarmi non sarei per nulla diventato superiore ad Ultron.

-L’opinione di una macchina imperfetta che non ha assaporato le scoperte che si possono fare una volta superata la divinità, Visione. Pensa al bene che questo bambino potrebbe fare per il tuo pianeta!

-Penso piuttosto al caos che potrebbe portare, Evoluzionario, se non imparerà la responsabilità delle proprie azioni. Il mio suggerimento, Charles, è di bloccare completamente il tuo potere e di vivere un’esperienza mortale...e con il tempo, una volta cresciuto a sufficienza, forse troverai il modo di far coincidere una mente umana con il tuo straordinario potere.

-Sempre che per allora la Terra non si sia autodistrutta.

-Se davvero credi che i Vendicatori lasceranno che ciò accada, Evoluzionario, tu stesso hai ancora molto da apprendere.

-Non ci sono garanzie che io riesca a recuperare il mio potere, se adesso torno un semplice neonato – riflette il bambino – Credo che seguirò il tuo suggerimento, ma in tal caso...posso ancora effettuare un’ultima modifica della realtà, prima di de-potenziarmi.

-Potresti chiedere di evolverti oltre la vita artificiale e diventare un vero essere umano, Visione.

-No, grazie; dove sarebbe la vera evoluzione, senza nessuna salita? Eppure...c’è qualcosa che posso chiedere. Fa che Wanda sia felice.

 

C’è un lampo di luce. In realtà è molto più di questo, è l’esistenza stessa che si rimette in moto rapidamente per recuperare il tempo perduto, ma che importa.

Charles Magnus Williams stringe la mano di Magneto, che per un attimo dimentica tutte le battaglie e le parole di odio di numerosi decenni per ritrovare una scintilla di speranza.

Visione osserva la famiglia di Scarlet, la famiglia che un tempo aveva speculato potesse essere sua... ma, per qualche motivo che non riesce a computare, non è più triste.

-Visione...stai...sorridendo? – chiede Wanda con sorpresa e felicità.

Il sintezoide tocca i contorni della propria bocca, a cui non ha ordinato di fare niente. Ma l’espressione di felicità nel volto di Wanda è sufficiente a fargli dimenticare le domande.

-Naturalmente. Ho pensato che fosse...appropriato.

 

Howard A. Stark Memorial Hospital

 

Un lampo di luce, una frazione infinitesimale di tempo in cui si concentra una vita intera.

Uno stanco dottor Kincaid non sa cosa l’abbia svegliato, ma salta immediatamente giù dalla brandina con l’acuta percezione che qualcosa di particolare sia accaduto e l’entrata precipitosa di un’infermiera non fa che confermare quella sensazione:

-Dottore, presto… è… è accaduto qualcosa!

-Si calmi Christine e mi dica cosa sta succedendo.

-I pazienti…. Loro… insomma… stanno guarendo.

-Cosa?

-Veda lei stesso. C’è stato un lampo di luce che ha avvolto l’intero ospedale e poi… i pazienti hanno cominciato a migliorare rapidamente.

Keith sospira. Come medico non dovrebbe credere ai miracoli, ma dopotutto lui ha conosciuto gli dei stessi e sa che certe cose accadono nel pazzo mondo in cui si è ritrovato a vivere.

Un’ora più tardi ha finito di esaminare l’ultimo paziente assegnatogli e scuote la testa, perplesso.

-Per quanto possa sembrare impossibile tutti i pazienti che ho esaminato hanno subito una sorta di rigenerazione cellulare, compreso lei Dott. Foster.

-Può chiamarmi Bill, se vuole, Dott. Kincaid.- risponde un altrettanto perplesso William Barrett Foster. Ha dei vaghi ricordi di Venom che lo attaccava in aeroporto e che lo massacrava di colpi prima che lui potesse solo accennare ad una difesa. Gli hanno detto che era conciato malissimo, ma adesso la milza gli è ricresciuta, i polmoni sono a posto e tutte le fratture saldate, anzi, è come se non le avesse nemmeno mai avute. Quando sei un supereroe ti abitui alle cose più strane, ma vorrebbe almeno sapere chi ringraziare per questa specie di miracolo. Lo stesso pensiero attraversa la mente di Kincaid. Che ci sia di mezzo il potere di Odino? Ma che interesse avrebbe mai potuto avere? Se almeno ci fosse Thor in giro potrebbe chiederlo a lui. Inutile stare a pensarci. Meglio accettare questo dono oggi, perché domani le cose continueranno ad andare nel solito modo.

-Puoi chiamarmi Keith, Bill, ed ora vediamo fino a che punto si spinge la tua guarigione.

Bill si mette a sedere sul letto, poi si alza e dopo un attimo di esitazione cammina perfettamente.

-Apparentemente sei come nuovo.- commenta Kincaid. –A questo punto ti dimetteremo al più presto, ma voglio rivederti prestissimo per farti degli esami. Meglio essere prudenti.-

-Capisco.- commenta Bill. Dentro di se, intanto, si chiede come la sua guarigione miracolosa abbia influito sui suoi poteri di crescita. È ancora Golia? E se la risposta è si, che estensione hanno adesso i suoi poteri? Presto lo scoprirà.

Altrove un neonato riposa tra le braccia di sua madre e sorride compiaciuto. Ora è solo un comune bambino, comune quanto può esserlo uno col suo retaggio.

 

Una base nascosta sotto New York

 

Venom si contorce sotto la scarica sonica di Klaw, mentre il Barone Zemo la osserva. La sua maschera non lascia trapelare nessuna emozione, ma la sua soddisfazione è più che evidente.

-Un essere davvero affascinante. Il suo odio è tangibile anche a questa distanza; deve essersi evoluto su di un mondo infinitamente più crudele e pericoloso del nostro, dove la clemenza verso una vittima è un lusso che non ci si può permettere.

-Quello che ti pare – risponde il signore del suono – L’anticipo che mi hai passato era più che generoso, Zemo, ma non posso essere continuamente distratto da questo mostro...

-Non sarà necessario, Klaw.

-E ricordati la tua promessa: io ti aiuterò a distruggere i Vendicatori, ma mi aspetto il tuo pieno appoggio per la mia vendetta sulla Pantera Nera.

Venom afferra le barre di energia sonica della propria gabbia; la sua pelle aliena trema per il dolore, mentre digrigna i denti come per convincersi a continuare.

-Ah, la tua fissazione è davvero seccante, mon ami – si intromette una figura che finora è restata nell’ombra, allungando un braccio all’interno della gabbia.

Venom afferra l’arto, con l’intenzione di trascinare il malcapitato all’interno e di banchettare con il suo cervello...ma resta un’intenzione: il mostruoso ibrido femminile si trasforma istantaneamente in una statua di pietra.

-Piantala con la posa del gentiluomo francese, Gargoyle Grigio, sappiamo che sai parlare inglese.

L’uomo di pietra esce dalle ombre, alzando le spalle mentre Klaw fa sparire la gabbia.

-Pardonnez-moi, le vecchie abitudini sono dure a morire...ed è solo “Gargoyle”, prego. Un artista deve salvaguardare il proprio nome d’arte, non?

-E sono diventato un collezionista delle sue opere, monsieur Duval. In effetti, le sue “statue” mi aiuteranno a portare avanti il mio capolavoro...

Il Barone Zemo osserva le altre statue che riempiono la stanza: il mostruoso Mister Hyde e lo Squalo Tigre, congelati mentre tentano di uccidere brutalmente i propri carcerieri, ed un umanoide quasi amorfo per la totale mancanza di qualsiasi dettaglio, compreso il volto... l’essere artificiale noto anche come Super Adattoide.

-La totale distruzione dei Vendicatori. Ora, se vogliamo procedere...i Signori del Male aspettano solo di essere creati.

 

Base dei Vendicatori

 

Edwin Jarvis passa nuovamente davanti alla storica riunione di eroi che oggi ha colpito la Base. Nonostante i numerosi inviti in proposito, non ha ritenuto fosse il caso di unirsi alle celebrazioni...non sarebbe stato appropriato, per la sua posizione. Un altro maggiordomo, forse, potrebbe sentirsi escluso da questa famiglia in circostanze simili.

Jarvis non concepirebbe pensieri simili nemmeno se fosse controllato mentalmente. In attesa dell’inevitabile conferenza stampa, si limita a passare in rassegna i numerosi messaggi di felicitazioni che sono arrivati a pochi minuti dal concepimento.

-Cielo, sembra che tutti i gruppi di super-eroi del mondo abbiano voluto far sentire la propria presenza...non mi ero reso conto fossero così tanti. Persino un biglietto di auguri firmato “un amichevole Vendicatore di riserva di quartiere”. Lettere ufficiali da diverse ambasciate...quanto volano le notizie, in questi ultimi tempi! Wakanda...Transia, la patria natale di miss Scarlet...Latveria, sfortunatamente...e naturalmente, entro fine giornata la base sarà invasa dalle lettere dei fan. Sembra che le prime siano già arrivate...

Il maggiordomo legge uno dei primi biglietti ad essere arrivati:

-“Almeno per questo Williams, sono disposto ad una tregua. Ma prima o poi qualcuno dovrà pensare alla sua sicurezza”, firmato da Eric Williams...il Sinistro Mietitore. Sarà meglio non mostrarlo a padron Simon fino ad almeno domani, per non preoccuparlo.

Proprio in quel momento, Jarvis passa davanti ad uno dei numerosissimi terminali di comunicazione che si trovano in ogni stanza della base, ad intervalli regolari...che sta trasmettendo un messaggio, senza che ne venga identificata la fonte.

 

Un altro umano o altri mille, non c’è differenza.

L’aggiornamento del pianeta si avvicina: la resistenza sarebbe mal programmata.

ULTRON

 

 

NOTE DEGLI AUTORI

 

 

E così, dopo tanto tempo, ci ritroviamo con un cambio della guardia tra gli scrittori di questa serie. Dopo 69 episodi e qualche annual, il buon Fabio Volino ha mollato il timone a due autori matti quanto e probabilmente più di lui. Nel ringraziare Fabio per il lavoro svolto vorremmo rassicurare i vecchi lettori che non è nostra intenzione stravolgere o annullare senza motivo quanto fatto dal nostro predecessore. Certo noi siamo diversi e questa diversità non potrà che riflettersi sul nostro modo di affrontare il mondo dei Vendicatori.

Nella migliore tradizione degli episodi celebrativi siamo partiti con una riunione di tutti i Vendicatori che fossero disponibili. Sempre nella migliore tradizione degli esordi di nuovi scrittori abbiamo deciso di procedere ad un piccolo cambiamento di formazione i cui effetti saranno evidenti a partire dai prossimi episodi. Con l’andare del tempo, complice il fatto che il Buon Vecchio Carlo Monni è l’autore della loro serie, assisteremo a maggiori interazioni con la filiale della Costa Ovest senza, però, arrivare necessariamente a dei veri e propri crossover.

Assisteremo anche ad un recupero di avversari storici dei Vendicatori e speriamo di saperlo fare in modo originale e contemporaneamente nel rispetto della tradizione del gruppo (una bella sfida, vero? -_^)

Nel darvi appuntamento al prossimo numero vi ricordiamo di non perdervi l’annual di prossima uscita in cui verrà svelato il fato di Deathlok e non solo.

 

 

Carlo & Fabio



[1] Per esempio Capitan Marvel

[2] Quasar, come si è visto in Quasar #87, tra gli altri.

[3] Come dettagliato nei più recenti (più o meno -_^) numeri di Thor.

[4] Il Cavaliere Nero, Miss Marvel e Hellcat, come visto su Difensori dal #51 in poi.

[5] Come l’Uomo Ragno, i cui impegni sono troppo pressanti e molteplici per dilungarvisi in questa sede.

[6] Per esempio: Dragoluna e forse Mantis.

[7] Per la precisione in Avengers Vol 1° #305 (In Italia su I Vendicatori, Marvel Italia, #2).

[8] Vale a dire Tempesta su Gli Incredibili X-Men #25.

[9] Non sapete di cosa stiamo parlando? Questo significa che non avete mai letto Vision & Scarlet Witch Vol 2° e Avengers West Coast e non è una buona cosa. -_^

[10] Nei recenti episodi di Vendicatori Costa Ovest.